Licenziamento ad nutum

Il licenziamento ad nutum è una forma di licenziamento inaspettato e senza preavviso. Si tratta di una decisione che il datore di lavoro può prendere in qualsiasi momento, senza dover fornire alcuna spiegazione o motivazione ed è diversa da altre forma di licenziamento come ad esempio quello per assenteismo, ecc. Il lavoratore non riceverà alcun preavviso né riceverà alcuna somma a titolo di indennizzo. Inoltre, il lavoratore non ha la possibilità di ricorrere contro tale decisione.

Licenziamento ad nutum: quando è possibile

Il licenziamento ad nutum è una forma di licenziamento senza giusta causa che può essere effettuato dall’imprenditore in qualsiasi momento. Questa pratica è regolamentata a livello legislativo e sono previsti alcuni casi in cui è possibile effettuare un licenziamento ad nutum.

Ad esempio, se il dipendente non soddisfa le esigenze dell’azienda o viola la legge del lavoro, l’imprenditore può decidere di procedere con un licenziamento ad nutum. Inoltre, se il dipendente è assente per più di 15 giorni consecutivi senza giustificazione valida o ha preso parte a attività illegali o a comportamenti scorretti sul luogo di lavoro, anche questo può costituire un motivo per licenziarlo ad nutum.

Tuttavia, prima di procedere con tale decisione, bisogna considerare attentamente la legge del lavoro e tutte le circostanze specifiche del caso.

Come viene tutelato il licenziamento discriminatorio?

Il licenziamento discriminatorio viene tutelato dalla legge italiana. In particolare, le disposizioni dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori prevedono che il licenziamento ad nutum sia illegale se è motivato da fattori discriminatori come sesso, razza, età o religione. La legge prevede inoltre che i lavoratori licenziati in tal modo abbiano diritto a una reintegrazione nel posto di lavoro o al risarcimento dei danni subiti.

Il decreto legge n . 18 2020 e il licenziamento ad nutum

Il Decreto Legge n. 18 del 2020 contiene importanti misure per tutelare le persone dal licenziamento ad nutum. Il decreto introduce infatti un periodo di prova più lungo per i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, che non può superare i 24 mesi, rispetto al periodo precedente di 12 mesi.

Inoltre, la legge prevede maggiori tutele per i lavoratori nell’eventualità di un licenziamento ad nutum, stabilendo che le cause devono essere motivate in modo specifico e che il datore di lavoro deve fornire al lavoratore un preavviso adeguato prima del licenziamento. Queste disposizioni hanno lo scopo di garantire che i licenziamenti non vengano effettuati in modo arbitrario o senza motivazione.

Quale è la procedura da seguire per intimare il licenziamento individuale?

Per effettuare un licenziamento individuale è necessario seguire una procedura ben precisa. Innanzitutto, l’azienda deve inviare al dipendente una lettera contenente la motivazione del licenziamento.

Successivamente, il lavoratore ha diritto a un periodo di preavviso, generalmente di 30 giorni, durante il quale può presentare le proprie controdeduzioni e eventualmente trattare con l’azienda per trovare un accordo consensuale. Se invece non si raggiunge un accordo, è necessario procedere con la convocazione del lavoratore davanti al giudice del lavoro.

Il licenziamento può essere impugnato?

Il licenziamento ad nutum può essere impugnato dinanzi al giudice del lavoro. Il lavoratore, infatti, ha la possibilità di contestare le ragioni addotte dal datore di lavoro come motivazione all’atto del licenziamento.

La sentenza del giudice potrà rigettare o accogliere la richiesta del lavoratore, con possibilità di reintegrazione nel posto di lavoro o conseguente risarcimento del danno.

Licenziamento ad nutum: a quali categorie di lavoratori può applicarsi?

Il licenziamento ad nutum è una particolare forma di licenziamento che può essere effettuata dal datore di lavoro senza dover fornire alcuna giustificazione.

In Italia, questa procedura è generalmente applicabile ai lavoratori inquadrati con contratto a tempo indeterminato e a quelli con contratto a tempo determinato che non abbiano superato i 5 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Inoltre, il licenziamento ad nutum non può essere applicato ai lavoratori in mobilità, disabili e appartenenti alle categorie protette.

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