Il Security Manager è una figura sempre più richiesta nelle aziende di tutto il mondo. Si occupa di sicurezza a 360 gradi e in particolare di controllo e protezione dei dati sulle reti internet contro virus ed hacker. La Cybersecurity, infatti, risulta un aspetto da non trascurare a livello imprenditoriale.

C’è molto di più però da scoprire su questa figura specialistica. Proveremo ad andare nel dettaglio con questa nostra guida. Raccontandovi le mansioni del Security Manager, le tipologie e i requisiti per diventarlo. Infine, capiremo insieme perché al giorno d’oggi è importante questa professione tra sfide d’innovazione ed emergenza da Covid-19.

Cos’è il Security Manager

Il Security Manager si occupa dell’aspetto gestionale della sicurezza che può avere varie dipanazioni. L’esperto può essere impiegato per rendere sicuro e vivibile l’ambiente lavorativo, mantenendo gli standard e trovando soluzioni atte a migliorare questo aspetto.

In ambito “fisico”, al manager potrà essere chiesto di prendersi cura di beni, merci e prodotti aziendali. Il suo lavoro passerà anche per audit, analisi statistiche, report, bonifiche ambientali o telefoniche.

Un’impresa commerciale però ha a cuore anche le proprie finanze e la propria privacy. Quindi il security manager avrà il compito di vigilare sulle possibili frodi e sulle fughe di notizie. Bloccando i pirati informatici e i loro accesi non autorizzati.

Tipologie e Requisiti

Per accedere a questa professione servono competenze trasversali; non c’è infatti un percorso univoco per diventare Security Manager. Si richiede la conoscenza dei sistemi informativi ed informatici, così come dei protocolli di comunicazione (Html e Java). Deve avere un’ottima conoscenza di questioni conoscenze giuridico-legali e di criminologia, per poter intervenire a tutela delle informazioni.

E’ pur vero che dal punto di vista formativo, proliferano i corsi privati o pubblici come quello realizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con AssoSicurezza.

Di solito, la persona deputata all’incarico è scelta all’interno dell’impresa tra i dirigenti o i quadri. Dopo aver svolto corsi di specializzazione inerenti alle tematiche della sicurezza aziendale. Non mancano però liberi professionisti o consulenti esterni che forniscono questo servizio.

Per lavorare in questo campo, è necessario essere confermi alla Norma UNI 10459 che stabilisce i requisiti legati al ruolo professionale. La relativa certificazione è obbligatoria e distingue tre figure distinte per esperienza e livello di approfondimento. Il primo livello equivale al Security Expert, il secondo al Security Manager e il terzo al Senior Security Manager.

Perché è importante oggi

Alla luce di quanto detto finora, è abbastanza chiaro il ruolo fondamentale che il Security Manager svolge in ambito aziendale.

Provvedere alla vigilanza, prevenzione, gestione e risoluzione di problemi, imprevisti ed inconvenienti su larga scala, è un obiettivo da mettere al centro per ogni realtà imprenditoriale.

Avere a disposizione una figura che è in grado di ottemperare a queste mansioni, limita i danni e i rischi, diminuendo allo stesso tempo i costi extra e aumentando il valore dell’azienda. Tanto più in un mondo globalizzato e con un web sempre in continuo rischio. A testimonianza di questo, il “Rapporto Clusit 2021” che fotografa l’ambito sicurezza ICT in Italia.

Le imprese italiane, secondo i dati, sono state attaccate ben 1.871 volte dagli hacker. Con un aumento del 12% dei data breach se guardiamo all’anno scorso e del 66% tornando indietro al 2017. E questi sono solo gli attacchi denunciati e certificati…

Il Security Manager è quindi una professione chiave per il futuro delle aziende ma anche per il presente. Accennavamo in apertura al Covid-19. Bene, sempre più imprenditori riconoscono la validità di questo ruolo professionale in situazioni d’emergenza. Rapidità d’azione, capacità di coordinamento e armonizzazione delle funzioni verticali sono capacità e soft skills proprie del Security Manager; definito anche come elemento cross-aziendale.